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11 settembre 2009 5 11 /09 /settembre /2009 13:25

Berlusconi, il sedicente "torero" e "superuomo" ancora digrigna i denti, intimidisce, minaccia, ricatta, esibisce come virtù i suoi vizi e le sue perversioni, convinto che parlino al ventre profondo del Paese, al quale direttamente si rivolge. E ne ha per tutti. Ma la sua non è più la sicumera dei giorni migliori, quando tutto si riduceva ad uno scontato gioco del gatto col topo, con gli avversari - ovviamente - ma soprattutto con gli alleati, lesti a rientrare nei ranghi non appena il capo ringhiava, senza neppure dover percuotere il tavolo col pugno di ferro. I santuari del potere lo sostenevano, più o meno convintamente, o lo subivano, persuasi di poter trarre il massimo beneficio dall'uomo che più di ogni altro ha tentato di dimostrare che tutto e tutti possono avere un prezzo. Del resto, come ognuno può constatare, ciò si è ampiamente verificato. I conti, ora, non tornano più. Quel sodalizio si è logorato profondamente e su troppi fronti, perché il dispensatore di prebende non finisca per rappresentare un ingombro, un residuo antistorico, persino per una destra che vuole continuare a governare conservando integri i rapporti sociali esistenti. Berlusconi, in qualche modo prigioniero del suo atto politico di nascita e vittima del delirio onnipotente che ne accompagna il declino senile, è divenuto indecente e impresentabile, anche per le forze a lui alleate o contigue, per i poteri che dei suoi favori si sono sino a ieri avvalsi tappandosi naso e bocca. C'è la devastazione dell'immagine pubblica, l'insostenibilità del baratto patologico fra prestazioni sessuali e carriere politiche, c'è l'isolamento internazionale che travalica i tradizionali confini fra destra e sinistra, fra progressisti e conservatori, per divenire un unanime coro dileggiante. C'è, soprattutto, un sistema di potere che ha ammutolito il parlamento e fatto dell'esecutivo una muta di cortigiani. C'è l'attacco frontale alla magistratura e a ciò che resta della libera stampa. Ogni limite è stato ampiamente oltrepassato. Non solo la Costituzione è stata stracciata e vilipesa. L'inquilino di palazzo Chigi è ben difficilmente inscrivibile persino dentro le coordinate del più tiepido pensiero democratico, della stessa cultura liberale. La sindrome di Caligola lo ha portato al di lì della soglia oltre la quale egli è divenuto un pericolo per i suoi stessi sodali, i più avvertiti dei quali colgono il rischio di essere travolti con colui che fino a ieri l'altro era l'osannato e indiscusso leader. C'è da scommettere - essendo già avvenuto tante volte nella storia patria - che, al dunque, non pochi dei fedeli ascari scenderanno dal carro con la stessa disinvolta rapidità con cui vi sono saliti. Sono ormai molti gli indizi che rendono chiaro come i poteri forti stiano coalizzandosi per "mutare spalla al proprio fucile". Gli uomini pronti alla bisogna ci sono già. I loro nomi e le loro mosse sono già visibili, le diplomazie trasversali in piena fibrillazione. In quanto occorre cambiare tutto, perché nulla cambiò, affinché la transizione post-berlusconiana avvenga senza troppi scossoni, senza che gli equilibri politici vengano alterati, contando anche sul sostegno silenzioso e senza pretese di un'opposizione parlamentare che non riesce - né prova - a toccare palla. Berlusconi lo capisce, sente che il cerchio si stringe, e si dibatte nell'arena come un animale ferito. L'arroganza di cui ha sempre fatto sfoggio è ora intrisa di visibile paura. Come tutti i dittatori nella fase del crepuscolo, egli tende a non fidarsi più di nessuno. Questo - occorre averne contezza - lo rende estremamente pericoloso. Berlusconi ha ancora dalla sua un enorme potere politico, economico, mediatico ed il sostegno per ora non incrinato della Lega. Non è un cane morto e forse non è imminente il suo 25 luglio. Per mantenersi in sella userà tutti i mezzi possibili ed inimmaginabili, ivi compresa quella che fa già balenare come la soluzione estrema: le elezione anticipate, concepite - oggi come non mai - come un plebiscito sulla sua persona con annessa, implicita richiesta, direttamente rimessa nelle mani del popolo, di disporre di un potere assoluto, privo di qualsivoglia condizionamento.

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commenti

A
fortissimo!!!!! complimenti
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G
Analisi perfetta ma, temo, ancora ottimistica perchè non tiene conto del ruolo che, nell'ipotesi malaugurata di elezioni anticipate, giocherebbe la stupidità dell'elettorato medio. Ancora oggi mi capita di parlare con persone e purtroppo sono tante e non proprio delle più ignoranti, le quali osannano il fatto che questo governo ha abbolito l'ICI sulla prima casa; poco conta quello che ci sta costando il prezzo indotto, che tale provvedimento ha scatenato: è come se all'italiano sfuggisse la capacità di analisi della situazione complessiva nella quale pur ognuno di noi vive, buon Dio. E Berlusconi tutto ciò l'ha capito perfettamente e ci dimostra, ogni giorno di più, di saper trarre vantaggio da tanta insipienza. Ad esempio, come viene gestito l'intero triste accadimento della morte del sig. Mike Bongiorno: il sig. Berlusconi ha capito più di altri la capacità dello show man e l'ha utilizzata per anni, per i suoi interessi di uomo d'affari; ed in quanto tale, se ne è disfatto al momento in cui il rapporto costo-beneficio non ha più giustificato il permanere di un tale rapporto cantrattuale. E sin qui niente di criticabile, anzi, lode alla capacità imprenditoriale dimostrata. Dov'è allora l'inghippo? Nel fatto che approfittando, il Berlusconi, della sua posizione di presidente del consiglio, ha praticamente girato un evento, triste solo per la famiglia Bongiorno, a suo esclusivo vantaggio. Infatti, ha trasformato quell'evento in un fatto mediatico, ha proposto il Bongiorno come un eroe nazionale, con tutti i media che ne hanno parlato a profusione proprio come fosse un eroe nazionale, funerale di stato compreso. E la regia! tutta impostata alle regole del grande show e curata in ogni minimo dettaglio, per essere piegata al solo scopo di far apparire lui, il Silvio nazionale, quale depositario della capacità unica di grande riconoscenza nei confronti dell'amico defunto. Ma in Italia è rimasto qualche altro che, insieme a me, si chiede:ma è proprio tutto vero?Oppure il cinismo di quest'uomo non si ferma neanche dinanzi a valori come la morte?E che cosa c'è da attendersi, allora, da un individuo siffatto?Ricordate bene, italiani miei contemporanei: questo presidente del consiglio ha disertato l'inaugurazione della Fiera del Levante di Bari per esibirsi ai funerali di stato, da lui voluti, del sig. Bongiorno: quanti italiani hanno seguito il primo episodio e quanti il secondo? Solo che quella inaugurazione di Bari ha da sempre rappresentato un momento storico particolare per il nostro Paese perchè, essendo la prima manifestazione politico-culturale-economica impegnativa dopo le ferie estive, ha rappresentato storicamente il palco dal quale, insieme al rendiconto sul già fatto, soprattutto si è sempre parlato dei programmi in pectore per riavviare l'autunno produttivo. E considerate le proporzioni della crisi in atto, forse, un maggiore impegno del presidente del consiglio in eventi economicamente significativi sarebbe stato più auspicabile. Il Presidente degli USA è stato a Wall Street  per parlare alla nazionedegli impegni che attendono tutti in questo autunno, se si vuole dare corpo ai timidi segnali di ripresa in atto. Lo stesso Presidente USA ha inuagurato l'anno scolastico in corso chiedendo agli studenti quel che il sig. Berlusconi non ha mai nemmeno immaginato di voler fare. Ma qui, forse centra anche la diversa scelta formativa operata dai due personaggi. Oh! giusto, dimenticavo! il Berlusconi è l'uomo che agisce, mentre gli altri parlano! vedi la consegna delle case ad Olona e la democratica imposizione di seguirlo a "Porta a porta".Meditate gente, meditate!Con simpatia, Giuseppe Costanza
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  • : La pressione dell’omologazione, l’egoismo altrui lo hanno spinto verso la più triste e irreversibile delle scelte Con lui si è chiusa l’epoca degli ideali della società nuova. Ora, in questa fase di passaggio, dove il ricordo di quegli ideali fluttua nell’aria, sta a noi restituire fiato alle travolgenti spinte del secolo scorso.
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