Un numero insolito di reazioni allergiche «gravi» al vaccino contro il virus H1N1 dell’influenza pandemica è stato registrato recentemente in Canada, dove un lotto della casa farmaceutica GlaxoSmithKline è stato richiamato. Lo ha annunciato l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità).«Un numero insolito di allergie gravi al vaccino è stato registrato in Canada», ha dichiarato un portavoce dell’Oms, Thomas Abraham.
«Le autorità canadesi hanno richiamato un lotto del vaccino di Gsk» ed «effettuano le ricerche» necessarie per stabilire le cause di queste allergie, ha aggiunto senza dare ulteriori precisazioni, soprattuto sul numero esatto di casi gravi accertati. Ha assicurato che l’Oms non raccomanda allo stato attuale di osservare un’attenzione particolare ai vaccini e non cambia le sue raccomandazioni al riguardo. «Dobbiamo innanzi tutto comprendere ciò che è accaduto in Canada», ha insistito il portavoce.
Allarme anche per un possibile mix tra l'influenza aviaria e la A. Il virus dell’aviaria si è risvegliato in Nord Africa e in Asia, e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) invita i Paesi interessati a tenerlo sotto stretto controllo. Il timore è infatti che l’H5N1 si combini con il virus H1N1 dell’influenza A, dando origine a una nuova variante più letale per l’uomo. L’allerta arriva dall’Ufficio regionale Ovest Pacifico dell’agenzia ginevrina, che mette in guardia contro nuovi focolai di aviaria tra il pollame in Egitto, Indonesia, Thailandia e Vietnam. L’Ufficio Oms con sede a Manila, nelle Filippine, ricorda che le popolazioni a stretto contatto con gli uccelli malati rischiano di l’infezione. E assicura di monitorare da vicino l’eventualità che il virus della nuova influenza A si combini con l’H5N1, generando un pericoloso ’mix’ potenzialmente più mortale dell’H1N1 responsabile della pandemia che ha già ucciso oltre 6 mila persone nel pianeta.
«Non sappiamo se accadrà - precisa Shin Young-Soo, direttore dell’Ufficio regionale Oms Ovest Pacifico - ma siamo consapevoli del rischio e siamo in allerta», impegnati a controllare ogni possibile evoluzione dello scenario attuale. La stessa attenzione deve essere messa in atto da ogni Paese, è l’appello dell’Oms che ribadisce l’imprevedibilità di tutti i virus influenzali. «Nelle aree in cui l’H1N1 è endemico - spiega Shin - noi, con i nostri partner e i governi nazionali, stiamo lavorando per costruire sistemi di sorveglianza in grado di individuare eventuali cambiamenti nel comportamento virale». L’obiettivo è potenziare la «capacità di risposte rapide per ridurre potenziali minacce per la salute dell’uomo». Dal 2003 focolai epidemici di virus aviario H5N1 sono stati segnalati nel pollame di 60 Paesi tra Asia, Europa e Nord Africa, portando alla soppressione di milioni di uccelli.
GINEVRA - E' stata registrata in Norvegia una mutazione del virus h1n1 della nuova influenza in tre casi distinti. Lo ha annunciato oggi l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Il virus era stato isolato da due casi di decessi avvenuti in Norvegia e da un paziente con la malattia allo stato avanzato. Gli scienziati hanno analizzato 70 pazienti in condizioni cliniche senza però riscontrare il cambiamento e questo proverebbe la lenta espansione nel Paese.
L'Oms ha fatto notare che mutazioni dello stesso tipo erano già state riscontrate in Brasile, Cina, Giappone, Messico, Ucraina e Usa all'inizio di aprile ma non c'era stata alcuna evidenza di ulteriori contagi o casi di morte. L'analisi fa parte del sistema di sorveglianza sul virus pandemico attivato in Norvegia che, con 23 casi di morti per influenza, è tra gli stati meno colpiti d'Europa. Secondo il documento dell'Istituto il cambiamento del virus non appare influire sull'efficacia del vaccino o del trattamento antivirale.
L'Oms ha infatti precisato che la mutazione resta sensibile agli antivirali, Oseltamivir-Tamiflu e Zanamivir e che gli "studi mostrano come i vaccini pandemici attualmente disponibili conferiscano protezione". Secondo Gianni Rezza, epidemiologo dell'Istituto superiore di Sanità: "La mutazione lascia inalterata l'efficacia di antivirali e vaccino. Inoltre il fatto che tali mutazioni sporadiche si riscontrino da un certo periodo indica che il virus mutato non ha una grande capacità diffusiva ed è meno contagioso". Non è della stessa opinione il professor Fabrizio Pregliasco, virologo all'università di Milano, che ha detto: "La mutazione del virus dell'influenza A può invece incidere sul vaccino, riducendo la percentuale di protezione".
Le autorità sanitarie statunitensi hanno comunicato in serata che quattro persone nello stato del North Carolina sono risultate positive a un tipo di virus della nuova influenza resistente in effetti al farmaco Tamiflu. I quattro casi sono stati registrati presso il centro medico della Duke University, a Durham, nelle ultime sei settimane.
Incidenza settimanale dell’influenza nella popolazione: 0,9 per cento
Numero dei casi settimanali stimati in base all’incidenza: 540mila
Percentuale di decessi in rapporto ai malati dall’inizio della pandemia : 0,0032 per cento
Decessi dall’inizio della pandemia: 29
Vaccinati al 1 novembre: 41 mila
Sorveglianza dell’epidemia
Casi e incidenza
In base al dati del sistema di sorveglianza Influnet basato sui medici sentinella, i casi di influenza settimanali stimati sono circa 540mila. In totale dal 19 ottobre, giorno di avvio della sorveglianza Influnet, al 1 novembre, sono stimati 785 mila casi nel nostro Paese.
Le Regioni dove si registra la più ampia diffusione del virus sono la Campania con un incidenza dell’1,5 per cento e la Lombardia (1,3), seguite da Emilia Romagna, Marche e Lazio (1,1).
I più colpiti sono bambini e adolescenti, da zero a 14 anni, con un’incidenza pari al 2,8 per cento dei casi in media (1,7 nei più piccoli da zero a 4 anni e 3 per cento dai 5 ai 14). Tra i giovani e gli adulti dai 15 ai64 anni l’incidenza dell’influenza è dello 0,5 per cento mentre tra persone dai 65 anni in su è lo 0,1 per cento.
Casi che necessitano di assistenza respiratoria
Le Regioni hanno segnalato fino ad oggi al Ministero 161 ricoveri in ospedale per complicanze di cui 75 che richiedono cure di alta specializzazione e assistenza respiratoria: una quota pari allo 0,014 per cento delle persone che hanno contratto l’influenza dall’inizio della pandemia.
Decessi
La percentuale delle vittime correlate all’influenza A è lo 0,0054 per cento dei malati contro lo 0,2 per cento dei decessi correlati alla normale influenza.
Alle ore 17,00 del 7 novembre le vittime correlate alla nuova influenza A sono 29. Si tratta di casi accertati, per altri casi segnalati sono incorso ulteriori approfondimenti. Tutti i soggetti tranne uno, presentavano gravi patologie pregresse.
Situazione in Italia
Totale decessi Italia 29
Regione
Campania 11
Lombardia 5
Emilia Romagna 3
Piemonte 3
Lazio 2
Molise 1
Sicilia 1
Toscana 1
Umbria 1
Veneto 1
Situazione europea (fonte ECDC)
Totale decessi 389
di cui
Gran Bretagna 154
Spagna 73
Francia 49
Situazione mondiale (fonte ECDC)
Totale decessi 6394
di cui
Brasile 1368
Stati Uniti d’America 1004
Argentina 593
Vaccinazione della popolazione
Distribuzione
La Conferenza Stato-Regioni ha raggiunto il 5 novembre un’Intesa in base alla quale entro fine novembre verranno consegnate 5 milioni di dosi di vaccino in vari tipi di confezionamento. Ciò consente la programmazione della offerta attiva, da parte delle Regioni, della vaccinazione pandemica a tutti i soggetti a rischio individuati dalle Ordinanze ministeriali.
Intanto continua la distribuzione dei vaccini alla Regioni, iniziata il 12 ottobre. Con la terza distribuzione, che si concluderà domenica 8 novembre saranno distribuite alle Regioni complessivamente quasi 2,5 milioni di dosi.
Al 1 novembre la vaccinazione è stata avviata in 18 Regioni e Province autonome. Entro il 9 novembre sarà avviata in tutte le Regioni.
Vaccinati
In base ai dati pervenuti all’Istituto superiore di sanità sono state vaccinate al 1° novembre oltre 41 mila persone nelle 18 Regioni che hanno iniziato la vaccinazione, sulla base della pianificazione della campagna prevista da ciascuna Regione.
Entro il 9 novembre in tutte le Regioni sarà avviata la vaccinazione.
In particolare le Regioni sono state sollecitate a vaccinare con la maggiore rapidità le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza e i soggetti dai 6 mesi ai 64 anni appartenenti alle categorie a rischio per patologie preesistenti, con priorità assoluta per i bambini.
Azioni di governo
L’Organizzazione mondiale della sanità l’11 giugno 2009 ha dichiarato lo stato di pandemia influenzale con il passaggio alla fase di massima allerta.
La pandemia è causata da un nuovo virus influenzale A/H1N1 che si è diffuso da marzo 2009 a partire dal Messico in tutto il mondo.
Il Governo ha immediatamente assunto tutte le misure per fronteggiare la pandemia influenzale e tutelare la salute dei cittadini.
Il Ministero ha istituito il 24 aprile un’apposita Unità di Crisi presieduta dal Viceministro Ferruccio Fazio. Ecco le principali azioni:
Controlli e contenimento fase iniziale
Nella prima fase della diffusione della malattia sono state applicate tutte le misure di controllo e contenimento dell’infezione atte a limitare il diffondersi del virus. Ciò ha evitato nel nostro Paese una prima ondata epidemica prima dell’estate 2009 che invece si è verificata in altri Paesi europei. Tra le misure di prevenzione più efficaci si ricorda la pronta identificazione dei casi nei viaggiatori provenienti da zone affette, la profilassi dei loro contatti stretti, la promozione delle regole di igiene e protezione individuali come il lavaggio delle mani.
Vaccinazione della popolazione
Il Governo ha predisposto una strategia vaccinale per fronteggiare l’ondata epidemica di nuova influenza A (H1N1) in atto nella stagione influenzale 2009-2010 ed eradicare l’epidemia da nuovo virus A(H1N1) nel nostro Paese. E’ prevista a vaccinazione del 40% della popolazione italiana a partire dai lavoratori dei servizi essenziali, come il personale sanitario, e delle categorie a rischio di complicanze (bambini e adulti con malattie croniche nella fascia di età dai 6 mesi ai 64 anni, donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre). E’ attivo il monitoraggio della campagna vaccinale.
Scorte farmaci antivirali
Il Ministero dispone di quaranta milioni di dosi di farmaci antivirali, tre dei quali sotto forma di principio attivo in polvere che, mano a mano che sono progressivamente incapsulate dall’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, sono distribuite alle Regioni. Il Ministero ha inoltre emanato raccomandazioni puntuali per l’uso corretto degli antivirali.
Gestione casi gravi
Il Ministero ha fornito un primo orientamento agli operatori nella gestione delle forme gravi e complicate di influenza da nuovo virus A(H1N1) e promosso presso le Regioni e Province autonome l’identificazione dei centri a cui far afferire i pazienti colpiti da insufficienza respiratoria acuta. Vengono inoltre definiti i criteri per la gestione dei pazienti, in particolare riguardo l’accesso alla terapia intensiva e il successivo percorso all'interno dei centri di terapia intensiva che compongono le reti regionali.
Sorveglianza dell’epidemia
A partire dal 19 ottobre 2009, la sorveglianza dell’influenza è basata sul sistema Influnet, che raccoglie i casi della rete dei medici sentinella registrati tra i propri assistiti nonché i dati sui virus circolanti dalla rete dei laboratori accreditati.
Viene inoltre effettuato il monitoraggio dei casi ospedalizzati, delle forme gravi e dei decessi.
Sorveglianza sentinella degli accessi ai Pronto Soccorso
Il Ministero e l’Istituto superiore di sanità hanno avviato in collaborazione con le Regioni una specifica sorveglianza degli accessi ai Pronto Soccorso. I dati saranno trasmessi su base settimanale.
Farmacovigilanza
Nell’ambito degli interventi coordinati dall'Unità di crisi, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha predisposto un Piano Nazionale di Farmacovigilanza per il monitoraggio della sicurezza dei vaccini pandemici e degli antivirali in corso di pandemia influenzale. Il sistema è attivo dal mese di ottobre.
La sorveglianza nazionale dell’influenza A(H1N1) si è basata sulla segnalazione individuale dei casi che venivano tutti confermati dal Centro Nazionale Influenza presso l’Istituto Superiore di Sanità fino al 26 luglio 2009. Successivamente, le modalità operative per la sorveglianza epidemiologica e la conferma dei casi sono state aggiornate nella circolare del 27 luglio 2009. Da tale data, la diagnosi di influenza da virus A(H1N1) si basa sul solo criterio clinico e i casi vengono segnalati settimanalmente in forma aggregata dalle Regioni/PP.AA. La conferma dei casi viene effettuata su un campione dei casi notificati settimanalmente.
Inoltre l'Ufficio V - malattie infettive della Direzione generale della prevenzione sanitaria pubblica i rapporti del sistema di sorveglianza Influnet relativi all'andamento nazionale della pandemia. In particolare nei rapporti di sorveglianza virologica vengono riportati i dati relativi ai casi italiani confermati e la distribuzione geografica per regione dei campioni relativi al nuovo virus umano A(H1N1); nei rapporti di sorveglianza epidemiologica viene descritta l'incidenza settimanale totale dell'influenza, suddivisa per singole fasce di età.
CASI CONFERMATI IN EUROPA (Fonte: ECDC - Report del 10 settembre 2009)
totale casi
totale decessi
50015
127
La tabella completa con i casi confermati in laboratorio nei diversi Paesi è consultabile sul sito dell'ECDC che riporta i dati forniti ufficialmente dalle Autorità Sanitarie nazionali.
CASI CONFERMATI NEL MONDO (Fonte: OMS - Comunicato n. 64 del 4 settembre 2009)
totale casi
totale decessi
254206
2837
La tabella completa con i casi confermati in laboratorio nei diversi Paesi è consultabile sul sito dell'OMS che riporta i dati forniti ufficialmente dalle Autorità Sanitarie nazionali. L'ufficio V - malattie infettive della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero pubblica, nella sezione Eventi epidemici all'estero, le note informative riguardanti eventi epidemici rilevanti, tra cui l'aggiornamento della situazione internazionale della pandemia, inviate alle Autorità Sanitarie regionali, agli Uffici di Sanità marittima ed aerea, ai Ministeri dei trasporti e della navigazione, della Difesa e degli Affari Esteri e al Dipartimento del turismo.
Per qualche mese è stato solo un timore distante, ricacciato indietro prima delle ferie («tanto c´è ancora l´estate davanti»). Da oggi è un fatto con cui confrontarsi. Settembre è arrivato, le scuole, gli uffici e i negozi riaprono e la Nuova influenza è qua. Dobbiamo averne paura?
Nel giro di qualche settimana finirà a letto un bel numero di persone. Impossibile dire quando arriverà il picco massimo di malati, è una delle tante domande ancora senza risposta riguardo all´H1N1. È un quesito in buona compagnia: il virus muterà per diventare imprendibile anche per il vaccino? Si combinerà con quello stagionale? Sarà più aggressivo e dannoso? Non si sa. Sono tutti temi su cui virologi e infettivologi al momento possono fare solo previsioni, studiare le pandemie del passato e augurarsi che vada tutto bene.
E allora è meglio partire dai punti fermi, dalle certezze, che per adesso ci dicono di non temere. Intanto il virus non appare violento, la maggior parte dei casi si sono risolti con tre giorni di febbre leggera. Sarebbe quindi più blando di quello che provoca l´influenza stagionale, responsabile nel nostro Paese di circa 8mila morti all´anno senza finire in prima pagina.
"L'H1N1 non è aggressivo - dice Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità - Questo non significa che non sia capace di provocare casi gravi, anche l'influenza stagionale lo fa. Fino a ora sono state colpite fasce di età diverse rispetto a quelle attaccate dal virus "classico", persone più giovani, ma si è trattato pur sempre di soggetti a rischio: malati cronici, donne gravide, diabetici, immunodepressi, obesi. Quello che preoccupa è la grande diffusione, anche se il 30-35% della popolazione ammalata stimato dall'Oms per me è un dato troppo pessimistico". Chi prenderà la Nuova influenza avrà a disposizione due farmaci antivirali. "Ce ne sono a sufficienza - dice Rezza - ma non bisogna abusarne. Vanno dati a chi sviluppa problemi seri. Altrimenti c'è il rischio di creare resistenze". Questi medicinali non hanno evitato gravi complicazioni al giovane ricoverato a Monza per l'H1N1. Le sue condizioni ieri dai sanitari venivano definite stazionarie.
L'arma migliore contro la malattia è il vaccino, ammesso che il picco di diffusione non arrivi prima della sua somministrazione, prevista dal 15 novembre. Lo inietteranno i medici, non si potrà comprare in farmacia. Toccherà prima a chi lavora nei servizi essenziali, gli stessi dottori e gli infermieri, e ai soggetti a rischio. Da fine gennaio sarà la volta della fascia di età dai 2 ai 27 anni. In tutto sarà coperto il 40% della popolazione. Ma il vaccino è sicuro? "Le autorità europee stanno finendo le prove cliniche - spiega Rino Rappuoli, capo della ricerca di Novartis - Ricordo che è un vaccino influenzale, identico a quelli che produciamo ogni anno e provocano pochissime e blande reazioni avverse, come arrossamento della zona dove viene fatta l'iniezione. Cambia solo il virus".
La somministrazione avverrà dai 2 anni in su. "Sono in corso studi per abbassare il tetto a 6 mesi - conclude Rappuoli - come avviene per l'influenza stagionale". E il vaccino contro questa patologia sarà disponibile da ottobre. Dal ministero, dove domani si svolgerà un vertice con medici e Regioni, invitano chi è a rischio a farlo prima possibile perché la Nuova influenza e quella stagionale non circolino insieme.
Negli ultimi giorni, dopo la proposta della Federazione medici pediatri (Fimp), si è discusso di nuovo dell'eventuale chiusura delle scuole, già ipotizzata un mese e mezzo fa dal viceministro alla salute Ferruccio Fazio. Ieri a palazzo Chigi si è svolto un vertice con Gianni Letta, il ministro del Welfare Sacconi e lo stesso Fazio, durante il quale si è deciso che "l'anno scolastico inizierà regolarmente e sarà valutata di volta in volta la presenza di manifestazioni influenzali nelle scuole al fine dell'adozione di eventuali provvedimenti mirati di contenimento". Secondo il governo la situazione "è sotto il pieno controllo delle autorità sanitarie". Fazio ha inoltre spiegato che "a oggi l'epidemia risulta leggera. Oltretutto un numero consistente di dipendenti del servizio sanitario hanno figli che studiano e sarebbero costretti a stare a casa con loro se non c'è scuola". Secondo Maurizio De Martino, ordinario di pediatria a Firenze, la chiusura non ha senso: "L'influenza non si esaurirà in un mese. Che facciamo, teniamo a casa gli studenti per tutto l'anno scolastico? Il mio consiglio per i genitori è stare tranquilli e se ci sono sintomi chiamare il medico. Il fai da te è pericoloso".
La Fimp, sindacato dei pediatri di famiglia, ha fatto un vademecum della prevenzione per gli ambulatori. Si punta sul lavaggio delle mani, in grado da solo di dare un colpo pesante alla circolazione del virus, e si indicano le "pratiche per una buona igiene respiratoria". È fondamentale coprire tosse e starnuti con un fazzoletto di carta, che va subito buttato via. Se non si hanno salviette è meglio usare l'incavo del gomito o della spalla, mai le mani giunte davanti alla bocca. I sintomi della Nuova influenza, come negli adulti, sono quelli della sua "sorella" stagionale: febbre, difficoltà respiratorie, dolori, spossatezza. Il problema con i bambini è che per loro la temperatura alta può nascere da moltissime patologie, anche un banale raffreddore.
Sulla prevenzione hanno qualcosa da dire i medici di famiglia. "È meglio evitare i luoghi affollati - dice Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale - Certo non si può chiedere alle persone di evitare cinema e locali, si darebbe un messaggio preoccupante. E invece questa malattia va affrontata con tranquillità. Noi faremo la nostra parte vaccinando i cittadini nei nostri 50mila studi". Anche i pronto soccorso si dicono organizzati per la pandemia. "Ci aspetta un periodo di superlavoro - dice Daniele Coen, primario al Niguarda di Milano - La Nuova influenza andrà gestita soprattutto sul territorio ma finirà che molti casi non gravi verranno lo stesso da noi, perché i cittadini cercano il pronto soccorso quando sono spaventati". Sbagliato, per ora la paura non è giustificata.
L'influenza costituisce un importante problema di sanità pubblica a causa della sua ubiquità, contagiosità, variabilità antigenica dei virus. Si stima che in Italia l'influenza stagionale causi ogni anno circa 8.000 decessi. Il mezzo più efficace e sicuro per contrastarne la diffusione è rappresentato dalla vaccinazione.
Occorre sottolineare che il vaccino stagionale è diverso e distinto sia per composizione sia per modalità di somministrazione dal vaccino per la pandemia influenzale da nuovo virus A(H1N1). Il vaccino stagionale non offre, infatti, protezione nei confronti del nuovo virus influenzale pandemico, in quanto i due virus sono diversi. Tuttavia vaccinarsi contro l'influenza stagionale rappresenta soprattutto quest'anno un'importante misura di protezione individuale e di tutela della salute pubblica, proprio per la possibile circolazione concomitante dei due virus, semplificando la diagnosi, riducendo le complicanze e favorendo l'efficienza dell'assistenza sanitaria.
La composizione del vaccino stagionale viene aggiornata di anno in anno, in base ai virus circolanti durante la stagione precedente. Per la stagione 2009-2010 è stata decisa la seguente composizione del vaccino:
antigene analogo al ceppo A/Brisbane/59/2007 (H1N1)
antigene analogo al ceppo A/ Brisbane /10/2007 (H3N2)
antigene analogo al ceppo B/ Brisbane /60/2008
Il periodo consigliato per la vaccinazione va dall'inizio di ottobre fino a fine dicembre. Poiché la maggior parte della popolazione è stata, con tutta probabilità, infettata dai virus influenzali A/H3N2, A/H1N1 e B nel corso degli ultimi anni, una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile. Per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane
La vaccinazione è raccomandata a:
1. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni;
2. Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da:
malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio
malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
diabete mellito e altre malattie metaboliche
malattie renali con insufficienza renale
malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
tumori
malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale
patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
3. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
4. Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
5. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti Particolarmente fragili nei periodi di maggiore circolazione dei virus influenzali, i pazienti risultano generalmente portatori di condizioni individuali o di specifiche patologie che predispongono alle complicanze e rendono particolarmente severo il decorso della malattia influenzale.
6. Medici e personale sanitario di assistenza
il rischio personale di contrarre l’influenza essendo a continuo contatto con soggetti ammalati di forme respiratorie e di influenza specie nei periodi di diffusione epidemica dei virus
l’assenteismo dal lavoro per influenza proprio nel periodo in cui vi è maggiore richiesta di assistenza da parte della popolazione
il rischio di diventare trasmettitore di infezione da virus influenzali nella comunità dove esercitano la loro attività lavorativa (ospedale, strutture per lungodegenti etc.), comunità che richiedono invece il massimo di tutela Esiste un’ampia letteratura che documenta l’utilità della vaccinazione del personale sanitario.
7. Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio Tale categoria di soggetti diventa un importante elemento per ridurre il rischio di trasmissione.
8. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori come le forze di polizia, i vigili del fuoco, considerato il ruolo essenziale svolto nell’ambito della sicurezza ed emergenza ed altre categorie socialmente utili.
9. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani Ai lavoratori a contatto con specie animali, che sono serbatoi naturali dei virus influenzali o che si ammalano a causa di questi, va raccomandata, ed offerta attivamente, la vaccinazione antinfluenzale.
allevatori
addetti all’attività di allevamento
addetti al trasporto di animali vivi
macellatori e vaccinatori
veterinari pubblici e libero-professionisti
10. Informazioni aggiuntive riguardo alla vaccinazione di ulteriori gruppi di popolazione
- Bambini non compresi nelle categorie a rischio: L’inserimento nelle categorie da immunizzare prioritariamente contro l’influenza di tutti i bambini da 6 mesi a 24 mesi (o fino a 5 anni) è un argomento attualmente al centro di discussione da parte della comunità scientifica internazionale. Questa scelta è gia stata fatta dalla Sanità Americana ma i dati di copertura vaccinale finora raggiunti non consentono di valutare l’impatto di tale intervento. Pertanto i Servizi di Sanità Pubblica dei Paesi europei, compresi quelli italiani, non hanno finora ritenuto di promuovere programmi di offerta attiva gratuita del vaccino influenzale ai bambini che non presentino fattori individuali di rischio. Ciò non significa che vi siano controindicazioni alla vaccinazione dei bambini “sani” di età superiore a 6 mesi, qualora il loro pediatra optasse per tale scelta. Valgono per loro le stesse regole (dosaggio, numero di dosi) indicate per i bambini appartenenti ai gruppi di rischio.
- Popolazione generale Possono scegliere di vaccinarsi contro l’Influenza tutte le persone che desiderano evitare la malattia influenzale per varie motivazioni (timore della malattia, viaggi, lavoro, etc.) salvo quelle per cui esistono specifiche controindicazioni. Il vaccino è disponibile presso le farmacie, ma è bene che tale scelta sia sempre effettuata di concerto con il proprio medico.
Una pandemia influenzale è causata da un virus che può essere del tutto nuovo o scarsamente diffuso nella popolazione umana. Questo crea una generale vulnerabilità all’infezione. Anche se non tutta la popolazione contrae l’infezione nel corso della pandemia quasi tutti sono suscettibili di infettarsi. Il fatto che un gran numero di persone si ammali più o meno nello stesso periodo rende l’influenza una patologia che incide sia economicamente che socialmente e può comportare un sovraccarico di lavoro per le strutture sanitarie. La contagiosità del virus influenza la gravità della pandemia poiché può aumentare il numero di persone malate e bisognose di cure in un periodo breve di tempo e con concentrazione in una determinata area geografica anche se non tutti i Paesi e le aree geografiche sono interessate dalla pandemia nello stesso periodo. Anche la rapidità della diffusione sia all’interno del Paese che a livello internazionale viene influenzata dalla contagiosità del virus. La diffusione rapida della malattia può ridurre la capacità di governi e servizi sanitari di far fronte alla situazione.
Il virus A (H1N1) responsabile dell’attuale influenza pandemica è un virus nuovo che non era stato precedentemente osservato sia nell’uomo che negli animali. Anche se per ora non è possibile avere certezze, i ricercatori sostengono che l’immunità preesistente al virus è bassa o inesistente, o limitata alle persone anziane. Il virus A (H1N1) sembra essere più contagioso del virus responsabile dell’influenza stagionale, si diffonde cioè rapidamente. La percentuale di individui colpiti da influenza stagionale, nella seconda ondata, è compresa tra il 5% e il 15%. Per quanto riguarda il virus A (H1N1) si prevede una percentuale compresa tra il 22% e il 33% di persone affette. Al di fuori del Messico il virus A (H1N1) tende a causare una forma lieve nelle persone sane, quasi tutti i casi di malattia più grave o letali riguardano individui affetti da malattie croniche. In termini di vulnerabilità della popolazione, il virus A (H1N1) può causare una forma seria o addirittura letale in persone che si trovano in condizioni di salute precarie (OMS - maggio 2009).
Raccomandazioni dell'OMS sull'impiego del vaccino
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, in data 11 giugno 2009, ha dichiarato il passaggio alla fase 6 della influenza da virus A H1N1. Conseguentemente, la stessa Organizzazione ha diramato, il 13 luglio, le raccomandazioni del SAGE (Strategic Advisory Group of Experts) sull’impiego del vaccino contro l’influenza pandemia da virus A H1N1.
Il SAGE ha esaminato la corrente situazione pandemica, lo stato di produzione del vaccino antinfluenzale stagionale e la capacità produttiva del potenziale vaccino contro il virus A H1N1 ed ha considerato le possibili opzioni d’uso.
Gli esperti hanno identificato tre differenti obiettivi che i Paesi possono considerare nel disegno della strategia vaccinale pandemia:
Proteggere l’integrità del sistema sanitario e delle infrastrutture del Paese
Ridurre la morbosità e la mortalità
Ridurre la trasmissione del virus pandemico nella collettività
L'OMS sottolinea che qualunque strategia vaccinale dovrebbe essere armonizzata con la situazione epidemiologica nazionale, con le risorse e la capacità di accesso alla vaccinazione, per implementare la campagna vaccinale nelle categorie individuate e applicando altre misure di mitigazione non farmacologiche. Sebbene la gravità di questa pandemia sia attualmente considerata moderata, autolimitantesi e senza complicanze nella maggior parte dei pazienti, alcuni soggetti, quali le donne in gravidanza, gli affetti da asma e altre patologia croniche, sembrano essere a maggior rischio per complicanze e decessi, conseguenti all’infezione.
Pertanto, l’OMS raccomanda di immunizzare prioritariamente gli operatori sanitari per mantenere le prestazioni sanitarie e, poiché il vaccino prodotto inizialmente dalle ditte non sarà sufficiente per tutti, di procedere alla vaccinazione, per livelli successivi, dei gruppi di popolazione considerati a rischio. Ogni Paese dovrebbe stabilire le proprie priorità sulla base della situazione sanitaria del territorio e procedere identificando i gruppi da vaccinare, ad esempio: donne incinte, bambini sopra i 6 mesi con patologie gravi, giovani e adulti tra i 15 e i 49 anni di età, bambini sani, adulti sani tra i 50 e i 65 anni di età e adulti sani oltre i 65 anni.
Linee del Governo italianoper la vaccinazione
La programmazione della campagna vaccinale pandemica, secondo il parere espresso dall’Istituto Superiore di Sanità, è fortemente in sintonia con quanto raccomandato dall’OMS. Secondo quanto illustrato alla Camera il 22 luglio dal Ministro Sacconi, la vaccinazione pandemica sarà offerta prioritariamente al personale sanitario, che dovrà assistere i malati, e ai soggetti a rischio di complicanze per patologie, per un totale di 8,6 milioni di persone entro la fine del 2009. Poiché i bambini e i giovani sono maggiormente suscettibili di tale infezione, e quindi sono serbatoi di diffusione della stessa, si sta considerando di vaccinare dal gennaio 2010anche tale fascia di popolazione, che va dai 2 ai 27 anni (15,4 milioni di soggetti).
Un ciclo vaccinale è costituito da due dosi di vaccino, pertanto verranno acquisite 48 milioni di dosi di vaccino pandemico, dalla fine di novembre a gennaio 2010, secondo la programmazione di produzione delle industrie farmaceutiche con le quali il nostro Paese ha stipulato contratti di prelazione dal 2005.
Sinovac Biotech, un azienda cinese, ha annunciato ieri 18 agosto 2009 i risultati dei test del nuovo vaccino per la febbre suina.E' la prima azienda che arriva alla conclusione delle sperimentazioni. I clinical trials hanno mostrato sugli uomini buona immunità al virus H1N1 dopo già la prima dose. I volontari che hanno partecipato ai test non hanno mostrato reazioni negative una volta inoculato il vaccino se non leggero dolore sulla parte dell'iniezione e leggera febbre, tipica reazione. I test sono stati effettuati nell' arco di circa tre settimane, dal 22 luglio al 15 agosto 2009, su 1614 partecipanti di età superiore ai 3 anni. Qui trovate il testo del comunicato stampa dell'azienda. C' è pero scetticismo da parte di molti addetti alla sanità sulla funzionalità ed efficacia del virus. In Inghilterra un sondaggio ha rilevato che un'infermiera su tre non si vaccinerà ed anche i dottori sono dello stesso avviso. Anche gli scienziati canadesi sono scesi sul piede di guerra. Il Dr. Arthur Schafer dell' Università di Manitoba dice che si stanno effettuando test soltanto sugli effetti collaterali a breve termine dei vaccini, non quelli a lungo termine visto che non c'è il tempo materiale. Secondo molti poi il vaccino coprirà solo la prima ondata di influenza suina, è prevista una seconda ondata in pieno inverno , sarà diversa e probabilmente più forte.
TRENTON (Stati Uniti) - Funziona il vaccino contro l'influenza A sperimentato dall'azienda statunitense Novavax. La societa' ha annunciato l'esito positivo dei test effettuati su cavie. Il gruppo farmaceutico ha pero' precisato che le procedure per l'approvazione del farmaco implicano che non potra' essere disponibile prima di due anni sul mercato Usa. Per la sperimentazione sono stati utilizzati dei furetti che secondo Novavax sono gli animali piu' vicini all'uomo per sperimentare le reazioni su questa tipologia di virus.
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La pressione dell’omologazione, l’egoismo altrui
lo hanno spinto verso la più triste e irreversibile delle scelte
Con lui si è chiusa l’epoca degli ideali della società nuova.
Ora, in questa fase di passaggio, dove il ricordo di quegli ideali fluttua nell’aria,
sta a noi restituire fiato alle travolgenti spinte del secolo scorso.