Scritto da Camelot
Tutti quelli che hanno fretta di cambiare il mondo stanotte, domani mattina se ne saranno scordati.
A tutti lascio una via, che è la terza. La via di fare le stesse cose in altro modo. Più di tutto la lascio a quelli che hanno sempre ragione, che non sanno cosa
significhi essersi sbagliati, a quelli che quando sbagliano è perché qualcuno, prima, ha fatto altro. A questi lascio anche un orologio, perché possano guardare sempre l’ora esatta, delle loro
nefandezze e portarsi il conto, sempre, di cosa è successo prima. La terza via la lascio da finire e vi prego di finirla, perché è una via che sarà sempre troppo stretta per quanto abbia tentato
in ogni modo di allargarne l’ingresso per farla imboccare da più gente possibile, sarà sempre troppo lunga per quanto io l’abbia consigliata a tutti, sarà sempre troppo tortuosa per tutti quelli
che hanno fretta di cambiare il mondo stanotte e domani mattina se ne saranno scordati. E useranno l’orologio di cui sopra per ricordarsi cosa è successo prima, non sapendo che quell’orologio non
permette di portare indietro il tempo, che è l’unica cosa di cui hanno bisogno, ma che io non posso lasciare perché non ce l’ho.
A tutti i miei amori passati lascio una canzone, che è “luci a San Siro” se ascoltano bene c’è qualcosa che li riguarda, se fossero stati capaci di ascoltare non sarebbero passati, ma forse non
sarebbero stati amori. Lascio “balliamo sul mondo” a scot (usati pure "su e giù da un palco" se non ce la fai da solo ti aiuti Ale), “canzoni alla radio” a Baggio, “souvenir” a Niki, Fede,
Parent, Fredo, Mary, Lau, Capo e tutti quelli che andarono e che non sono mai veramente tornati da Santorini. Lascio “Più su” a tutti quelli che indegnamente ho comandato, e la dedico a Gasparov,
the Bull, Emil, Angelino, Carlucciegl da cui ho imparato, ho solo imparato, ho tanto imparato e mai li avrei eguagliati. “la città vecchia” è per il mio paese, per la mia infanzia, per Vento che
non lo dimenticherò mai e per tutti quelli che mi portarono per mano al circolo, li ho lasciati lì, sarei passato prima o poi a riprenderli. A quelli che ho incrociato vestiti di verde “la guerra
di Piero”, che prima che me la cantasse Piero era solo una battaglia, adesso è la guerra e anche se Piero già ne ha una, anzi due, si prendesse anche questa. Lascio “amico fragile” a baglieri, ma
la canzone è per me, lui deve solo conservarmela, perché è bravo e silenzioso, a lui lascio “una nuova canzone per lei” anche se lei non c’entra niente.
La pedalata di Bugno la lascio a tutti quelli che hanno amato una bicicletta, fosse anche quella del nonno chiusa in soffitta. Lascio 30 denari, c’è la fila di quelli che se li sono meritati…non
accapigliatevi…non è da voi. Lascio un sacco di Sogni, li ho cominciati, quasi tutti li ho lasciati a metà, ma non sono rovinati, qualcosa ci si può ancora sperare dentro, ma bisogna essere
capaci di sognare e non solo ad occhi chiusi.