F.T, ha partecipato, come tanti, a quel concorso, rivelatosi, in seguito, una vera delusione. Arrivato nella sede, iniziava a sentire lo stress psico-fisico, tipico di uno studente o persona che deve sostenere una prova importante per la propria vita.
L’emozione e la sana paura per la prova, si trasformarono in rabbia, in seguito alle nefandezze compiute della commissione esaminatrice.
F, accortosi dei codici irregolari che stavano sui banchi dei partecipanti, si rivolse immediatamente alla Polizia Penitenziaria.
Infatti, si accorse che una ragazza che sosteneva il concorso era in possesso di materiale illecito: la giovane, presa con le mani nel sacco, scagliò il codice contro il giovane avvocato, minacciandolo di future ritorsioni a fine concorso. La ragazza era figlia di un magistrato.
Il giovane, insieme ad un gruppo di ragazzi amareggiati per l’accaduto, decisero di recarsi dal Presidente Fumo. Quest’ultimo riconobbe “l’errore di controllo”, ma non fece ritirare i testi illeciti, in quanto si sarebbe ulteriormente ritardata la prova.
Posizione ribadita anche dal Csm: “Pur riconoscendo inefficienze la prova non può essere annullata per mancanza di fondi”.
Non c’erano fondi, dunque, per organizzare nuovamente la Commissione e il luogo fisico, adibito allo svolgimento del concorso stesso.
Ma lo scandalo non finisce mica qui: anche il concorso per notai, svoltosi poco tempo fa, è un’ulteriore dimostrazione della corruzione che circola in questi ambiti lavorativi, che diventano sempre più chiusi e clientelari.
Le raccomandazioni, la corruzione e il clientelismo, infatti, sono diventati, purtroppo, il pane quotidiano che circola sia nei concorsi sia in ambienti di lavoro.
L’ennesima farsa si è svolta venerdì 13 marzo alla Nuova Fiera di Roma. Qui si doveva svolgere, “nel rispetto della legalità”, l’esame di Stato notarile. Ma così non è stato: infatti, si è assistiti all’ennesimo teatrino di corruzione e brogli.
Circa 3.900 candidati iniziarono a fare la fila, dalle 8 del mattino, davanti alla Nuova Fiera di Roma, per sostenere il concorso alle 13.
Alcuni ragazzi già avevano sostenuto il concorso dell’anno del 2007, ma non sapevano ancora se la prova era andata a buon fine, per questo avevano deciso di sostenere nuovamente l’esame.
L’esame constava di tre materie contenute in tre buste e, ad estrazione, si procedeva a sostenere l’esame su diverse disclipline: inter vivos (contratto), mortis causa (testamento) e atto di diritto societario.
I candidati furono divisi in due padiglioni differenti. La traccia fu letta dal presidente della Commissione, Sergio Del Core e i candidati iniziarono a scrivere, in silenzio.
Questo silenzio dura solo per i primi due giorni del concorso. Il terzo giorno scoppia la rivolta. Un candidato, afferma che “A differenza dei due giorni precedenti non si è sentita la voce del presidente chiamare i candidati del nostro padiglione per partecipare alla conta per la selezione della persona che avrebbe estratto la busta con la traccia, non si è sentito il presidente dar conto dell’estrazione della traccia e nemmeno aprire la busta e iniziare la dettatura”.
In realtà, due ragazze sono presenti. “Non è stata una dettatura anticipata, semplicemente non si è sentito che si stava procedendo all’estrazione – spiega una delle volontarie del padiglione 6 – ho pescato io: non facciamo una polemica per tutto”.
Capire la situazione, a quel punto, era davvero un’impresa. Resta il fatto che numerosi candidati del padiglione 6 erano in piedi o in fila ai bagni, a chiacchierare col vicino di banco.
La baraonda scoppia proprio quando il presidente di Commissione ammette: “Mi dicono che devo ripetere tutto perché non si è sentito niente”.
La protesta, allora, diventa ancora più accesa si scalda e i candidati iniziano ad urlare: “Buffoni! Buffoni!”.
Tanti di loro chiedono alla commissione di annullare la prova, o di ripetere le operazioni di estrazione e dettatura delle tracce.
“Come facevano le due candidate prescelte a sapere che dovevano recarsi nel padiglione 5 per procedere all’estrazione? – si chiede Giorgio, un candidato – come mai, a un certo punto, il presidente ha iniziato a dettare la traccia velocemente senza che noi avessimo scritto ancora niente?”.
Eutanasia E' vietata qualsiasi forma di eutanasia. Sono previste sanzioni penali a carico del medico che si presti a favorirla.
Dichiarazione di volontà valida 5 anni La Dichiarazioneanticipata di trattamento (Dat) può essere depositata presso il medico di base: avrà validità di 5 anni. Le modifiche erano state rese vincolanti dopo una dura battaglia in Commissione, che aveva sollevato non poche polemiche nella maggioranza. Un'altra conquista dell'opposizione in Commissione Sanità - quella dei cinque anni di validità - naufragata in Aula.
Fiduciario Introdotta l'assistenza domiciliare per i pazienti in stato vegetativo. Un fiduciario potrà interagire con il medico agendo nell'interesse del paziente. Nuovi regolamenti anche per i ruoli di medico, magistrati e l'istituzione di un Registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) nell'ambito di un archivio unico nazionale informatico, di cui titolare sarà il ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Oneri per le Regioni Le Regioni dovranno prestare assistenza domiciliare ai soggetti in stato vegetativo permanente.
Questa è un’altra legge inutile,in vita ci tolgono ogni speranza nel futuro,e nella morte ci privano del nostro corpo.
Non riesco più ad immaginare cosa ci potranno togliere……forse il nostro PENSIERO?????
ROMA - «Per me i partigiani non sono tutti uguali». Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in un'intervista a «Linea notte», un passaggio della quale è stato anticipato dal Tg3. Richiamandosi alle tesi di An a Fiuggi, La Russa ha detto di riconoscere il «grande valore della Resistenza che ha contributo a ridarci libertà e democrazia, ma c'è una profonda differenza tra i partigiani bianchi e quelli che volevano la dittatura comunista».
Dopo aver letto questo articolo mi chiedo se i nostri governanti sono consapevoli che la libertà e la democrazia che i nostri nonni ci hanno lasciato,sacrificando la loro vita,se la sono messa sotto le scarpe.Se i nostri partigiani potessero vedere come è ridotta l’Italia si rivolterebbero nella tomba.
Dovremmo avere il coraggio dei nostri nonni e riportare l’Italia ,anche con una rivoluzione,al popolo italiano.I nostri cari governanti credono di fare il bene dell’Italia rubando al popolo don la mano destra e intascando il tutto con la mano sinistra.
Se i partigiani fossero vivi tutti i nostri carissimi onorevoli non ce ne sarebbe neanche uno.
Un po’ tutti abbiamo fatto sogni ed in molti abbiamo cercato di catturarli con il comodino e di rinchiuderli nel cassetto, mentre in pochissimi siamo riusciti a non farli volare via. Peccato, qualcuno è anche rimasto mezzo fuori e mezzo dentro, schiacciato nella scorrevolezza delle guide del mobile. Nel caso vi sia capitato, non fateli soffrire, mi raccomando. Due belle botte aggiuntive dovrebbero bastare.
Comunque, sì, magari non un vero e proprio senso di persecuzione, ma di sfiga totale. Volevi fare la cantante? La ballerina? L’astronauta? Il blogger? Ma non ci sei riuscito/a, perché la gente ti sbatteva le porte in faccia, i microfoni gelato si scioglievano all’istante, le scarpe di sbucciavano come banane, lo spazio si rattrappiva e spariva in un tunnel quantistico, le piattaforme dei blog si rifiutavano di farti registrare un account e ti scherzavano con pernacchie e scoregge non appena voltavi le spalle al monitor. Certo, a chi la racconti? La verità, vuoi saperla la verità? Sì?
E’ che non ci hai creduto abbastanza, ecco la verità. Come dici? Volevi fare la ballerina anche se a otto anni pesavi centoventi chili? Ah, allora ritiro tutto. A volte non basta crederci, è vero. Però se non lo accetti, vuol dire che t’hanno già belle che fottuto l’anima
Alla cassa veloce con tanto di scritta a caratteri cubitali “Max. 10 pezzi” , anche se ormai non dovrebbe servire, perché si sa. Due persone, una coppia, mettono una 20ina di articoli sul tappetino della cassa e alle rimostranze della cassiera, che sostiene tra l’altro, un bene poco di moda di questi tempi, il rispetto per gli altri clienti in coda, i due affermano di aver fatto la spesa separatamente e se la prendono anche un po’. Poi però paga lui, lei mette le cose nei sacchetti e se ne vanno un po’ scocciati.
Sembra un problema banale, ma tocca direttamente il nocciolo di tante questioni e relativi problemi odierni di questa Italia. La nostra furberia e il nostro malsano istinto all’aggiramento delle regole, il nostro senso civico altalenante o addirittura ignoto, sta facendo molti danni a tutti i livelli, famigliari, sociali , individuali e collettivi. Ne fa ancor di più il nostro lasciar correre per stanchezza o superficialità. Credo invece che ognuno di noi dovrebbe pretendere il rispetto per le regole e per l’altro. Iniziando, perché no, dalle piccole cose della vita quotidiana, soprattutto dei nostri figli che ci osservano e prendono esempio e saranno i cittadini italiani dell’Italia che verrà.
Per definizione ciò che è ideale non è reale, e ciò che è reale non è ideale.
Secondo Stirner l’epoca antica avevo come obiettivo quello di idealizzare il reale. Di fronte a questo compito di per sè impossibile gli uomini giunsero a disprezzare il reale, in quanto non poteva venire elevato all’ideale. Per questo motivo il cristianesimo fu la fine dell’epoca antica: il Cristo fu quell’essere che era riuscito a fare ciò a cui tutta l’epoca antica anelava: per questo Il cristianesimo portò a conclusione l’epoca antica.
Fu così che l’anelito del mondo antico si rovesciò completamente: da cercare di idealizzare il reale si iniziò di cercare di realizzare l’ideale. La famiglia ideale, lo stato ideale, il cristiano ideale, ecc.
Infatti una persona matura sa bene che essi non possono essere realizzati, proprio in quanto tali.
Credo che sia proprio questa consapevolezza a portarci, in un modo o nell’altro, a disprezzarli. Si dice che la perdita della vita, che solo gli ideali sanno darti, va persa una forza vitale preziosa per l’uomo.
Come dice Rudolf Steiner: ogni idea che non diventa per te un ideale uccide nella tua anima una forza vitale; ogni idea che diviene un ideale crea in te una forza vitale.E per quanto non sia realizzabile, per quanto irraggiungibile, essi sono una forza di vita che genera una potente forza di entusiasmo, che da una meta, una spinta: sono una forza creatrice.
Ciò che voglio ricordare è di non rinunciare agli ideali. Anzi, visto che essi sono irrealizzabili voglio avere degli ideali potenti, irraggiungibili tali da rendere stupenda anche una inevitabile sconfitta.
La sinistra da sempre è stata simbolo di alti ideali, formidabili ideologie, progetti. Mi ricordo in tempi recenti quando abbiamo attaccato fuori dai balconi le bandiere della pace, contro ogni guerra. Abbiamo sostenuto che nulla può giustificare una guerra. Abbiamo manifestato il nostro dissenso alla politica delle armi, alla partecipazione a missioni di "guerra" celate sotto al nome della pace, per arginare il divieto costituzionale di considerare la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Abbiamo sempre difeso le pensioni, le classi più deboli, gli indifesi. Siamo scesi in piazza per difendere le nostre posizioni e idee. Volevamo dare una regolamentazione alle coppie di fatto, concedere a loro quel minimo di garanzia e di diritti. Contestavamo il governo di centro destra con la forza delle nostre idee. Accanto a noi, c'erano gli esponenti dei partiti di centro sinistra ora al governo. Siamo andati alle elezioni, li abbiamo votati per far si che quelle idee diventassero realtà. Ma poi, la piazza è diventata per loro stupida, violenta inascoltabile, le idee cose secondarie, accantonabili. Nei mesi, abbiamo avvertito che quelle idee fondamentali per noi , per la nostra storia, sono per i partiti della stessa sinistra, superabili e, forse, le hanno sempre considerate delle semplici sciocchezze. Il giudizio negativo sulle nostre idee è sempre stato espresso dal centro destra. La cosa era prevedibile e logica. La cosa più sconcertante è che oggi, sono proprio i nostri partiti e i nostri parlamentari a considerarle in questo modo. E la delusione è davvero forte. Sentire Franca Rame che dice che vota contro i suoi ideali per impedire il ritorno delle destre. La cosa è umiliante. Questo significa tradire la nostra storia, le nostre idee, il motivo stesso per cui i senatori della sinistra sono seduti in quella camera. Voler sostenere che il pericolo della destra vale una guerra (o la permanenza in una guerra) significa sposare la teoria per cui una guerra è giustificabile. significa in pratica, sposare la Teoria di Bush & C. che per anni abbiamo contestato.
Ci vuole coerenza, Cara Franca, se è vero che quello è un voto (in qualche modo) per la guerra, allora anche tu sarai complice del sangue che si verserà. Così come la guerra preventiva di Bush il tuo è un voto preventivo al fine ( poco onorevole) di "evitare" che delle elezioni democratiche consacrino la vittoria di Berlusconi & compagnia brutta. Il mio non è un ragionamento di sinistra è mai lo sarà.
Avevamo delle idee, dei valori,da difendere. Oggi l'unico valore che merita tutela (anche contro le nostre stesse idee) sembra essere l'anti-Berlusconismo. E la cosa è di una delusione impressionante !!!!!
il governo è sicuramente in crisi, ma la sinistra è evidentemente gravemente malata del male peggiore. Ho letto i 12 punti che i nostri rappresentanti hanno firmato. Mai pensavo che la sinistra potesse cadere così in basso. Avete tradito i nostri valori, le nostre idee. Ma senza idee e progetti, cosa siete seduti a fare in parlamento?.
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La pressione dell’omologazione, l’egoismo altrui
lo hanno spinto verso la più triste e irreversibile delle scelte
Con lui si è chiusa l’epoca degli ideali della società nuova.
Ora, in questa fase di passaggio, dove il ricordo di quegli ideali fluttua nell’aria,
sta a noi restituire fiato alle travolgenti spinte del secolo scorso.