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26 febbraio 2009 4 26 /02 /febbraio /2009 17:36
Ma quale partito di centro!!! Il PD è un'accozzaglia di gente opportunista, che pur di mantenere le poltrone, vorrebbe far vedere che sono alleati, amici e soprattutto "perbene" !!! L'opposizione non esiste più in Italia, per colpa di politici, senza argomenti che, per far scena politica, hanno sparlato solo di Berlusconi. Niente argomenti, niente idee, nessuna proposta concreta. A loro piaceva tantissimo il PENTAPARTITO E' ??
Tutti al governo, tutti a mangiucchiare e zitti!!! C'era chi lavorava sodo per tutti, vedi Andreotti, Craxi, Martelli o Cirino Pomicino. Eh' sì loro erano proprio dei grandi statisti al governo, competenti, efficaci, capaci, colti, ce li invidiavano tutti i paesi del mondo.... Poi arrivò il grande... Di Pietro. Vi ricordate che saop..opera ... tutti i giorni in tv ?Ad attaccare e far cadere gli altri per farsi largo e candidarsi. Mi chiedo, Ma ancora non lo denuncia nessuno per tutti gli usi e soprusi che ha fatto della TV ??

by clod
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26 febbraio 2009 4 26 /02 /febbraio /2009 14:41

Il disprezzo degli ideali

Per definizione ciò che è ideale non è reale, e ciò che è reale non è ideale.

Secondo Stirner  l’epoca antica avevo come obiettivo quello di idealizzare il reale. Di fronte a questo compito di per sè impossibile gli uomini giunsero a disprezzare il reale, in quanto non poteva venire elevato all’ideale. Per questo motivo il cristianesimo fu la fine dell’epoca antica: il Cristo fu quell’essere che era riuscito a fare ciò a cui tutta l’epoca antica anelava: per questo Il cristianesimo portò a conclusione l’epoca antica.

Fu così che l’anelito del mondo antico si rovesciò completamente: da cercare di idealizzare il reale si iniziò di cercare di realizzare l’ideale. La famiglia ideale, lo stato ideale, il cristiano ideale, ecc.

 Infatti una persona matura sa bene che essi non possono essere realizzati, proprio in quanto tali.

Credo che sia proprio questa consapevolezza a portarci, in un modo o nell’altro, a disprezzarli. Si  dice che la perdita della vita, che solo gli ideali sanno darti,  va persa una forza vitale preziosa per l’uomo.

Come dice Rudolf Steiner: ogni idea che non diventa per te un ideale uccide nella tua anima una forza vitale; ogni idea che diviene un ideale crea in te una forza vitale.  E per quanto non sia realizzabile, per quanto irraggiungibile, essi sono una forza di vita che genera  una potente forza di entusiasmo, che  da una meta, una spinta: sono una forza creatrice.

Ciò che voglio ricordare  è di non rinunciare agli ideali. Anzi, visto che essi sono irrealizzabili voglio avere degli ideali potenti,  irraggiungibili tali da rendere stupenda anche una inevitabile  sconfitta.

 

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26 febbraio 2009 4 26 /02 /febbraio /2009 14:29

TESTAMENTO BIOLOGICO…..Legge tortura ?

 

Tra gli obiettivi dell'iniziativa - nata ben prima della scelta del ddl Calabrò come testo base per la nuova legge sul testamento biologico compiuta giovedì dalla Commissione Sanità di Palazzo Madama con l'astensione di tre senatori Pd tra cui la capogruppo Dorina Bianchi - c'è l'opposizione forte e chiara a quella che Umberto Veronesi ieri ha definito «non una legge ma un obbrobrio giuridico». Perché, per usare la parole dello scrittore Antonio Tabucchi che ha aderito all'iniziativa, è «profondamente illiberale e antidemocratica, fondata sul sequestro del nostro corpo, ciò che ci appartiene di più al mondo». Una legge «antiscientifica e antideontologica», secondo i 150 medici che hanno firmato un appello contro il ddl Calabrò al quale si sono opposti anche i malati di Sclerosi laterale amiotrofica dell'associazione «Viva la vita»: «Prima di fare una legge ascoltate chi vive tutti i giorni sulla propria pelle la nutrizione e l'idratazione artificiali».
Nell'opposizione però c'è chi non riposerà questo fine settimana per mettere a punto gli emendamenti al ddl Calabrò da presentare in Commissione Sanità entro il termine ultimo previsto per lunedì mattina alle 11. Sono al lavoro i radicali (che ne preparano in quantità industriali) e l'Idv. Mentre per il Pd, i senatori Ignazio Marino e Daniele Bosone hanno ricevuto il compito di selezionare gli emendamenti attenendosi all'«orientamento prevalente» nel partito espresso nei 15 punti della mozione bocciata dal Senato il giorno dopo la morte di Eluana Englaro. Il loro non sarà un lavoro facile - seppure coordinato da Finocchiaro, Zanda, Latorre e Dorina Bianchi - visto che l'unico punto su cui probabilmente sono tutti d'accordo è quello delle cure palliative. E infatti sicuramente sarà presentato il maxiemendamento che contiene 13 articoli del ddl Marino sulla terapia del dolore. Sul resto, sull'articolo 2 e l'articolo 5, il cuore della legge, quelli che impediscono di fatto la libertà di cura, siamo purtroppo solo nelle mani di coscienze altrui.

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23 febbraio 2009 1 23 /02 /febbraio /2009 13:58

Si è parlato in abbondanza ultimamente sulle ronde dei vari alcolisti che se ne vanno in giro nell’improbabile tentativo di prevenire la criminalità più abbronzata. Massì, i generosi omini dal pollice e aggiungerei dal baccello sempreverde, gli ex poliziotti (se sono ex magari un motivo ci sarà) convinti di contrastare così il marciume che non accenna a indietreggiare di un millimetro. Ho l’impressione che simili iniziative dilettantesche non siano particolarmente valide, nemmeno come deterrente. Se la piazzetta X è luogo di spaccio e libera esibizione di genitali, e questa viene presidiata con scarsi mezzi da qualche nonnetto dal viagra facile o da qualche puffoblù congedato con tanto tempo libero a disposizione  immagino che agli spacciatori e agli esibitori sia sufficiente spostare le loro losche attività nella piazzetta Y, e poi in quella Z. Le città sono grandine, eh.

Mi pare ovvio che le varie emergenze stupri, criminalità, pitbull, ecc. in Italia siano pompate da giornalisti in calore. Ma che, nonostante questo, se l’uomo medio si sente insicuro mentre picchia selvaggiamente extracomunitari sempre più negri in strade divenute oramai incredibilmente oscure, beh, tocca rassicurarlo. E mi pare altrettanto ovvio che la risposta corretta stia nel potenziamento dei poliziotti. Dar loro più benzina, più soldi, più donne nude, insomma; e armature migliori, auto più veloci e soprattutto manganelli più robusti per curiosare meglio nel cranio di manifestanti e tifosi ultravivaci.

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21 febbraio 2009 6 21 /02 /febbraio /2009 09:58

TESTAMENTO BIOLOGICO…..Legge tortura ?

 

Tra gli obiettivi dell'iniziativa - nata ben prima della scelta del ddl Calabrò come testo base per la nuova legge sul testamento biologico compiuta giovedì dalla Commissione Sanità di Palazzo Madama con l'astensione di tre senatori Pd tra cui la capogruppo Dorina Bianchi - c'è l'opposizione forte e chiara a quella che Umberto Veronesi ieri ha definito «non una legge ma un obbrobrio giuridico». Perché, per usare la parole dello scrittore Antonio Tabucchi che ha aderito all'iniziativa, è «profondamente illiberale e antidemocratica, fondata sul sequestro del nostro corpo, ciò che ci appartiene di più al mondo». Una legge «antiscientifica e antideontologica», secondo i 150 medici che hanno firmato un appello contro il ddl Calabrò al quale si sono opposti anche i malati di Sclerosi laterale amiotrofica dell'associazione «Viva la vita»: «Prima di fare una legge ascoltate chi vive tutti i giorni sulla propria pelle la nutrizione e l'idratazione artificiali».
Nell'opposizione però c'è chi non riposerà questo fine settimana per mettere a punto gli emendamenti al ddl Calabrò da presentare in Commissione Sanità entro il termine ultimo previsto per lunedì mattina alle 11. Sono al lavoro i radicali (che ne preparano in quantità industriali) e l'Idv. Mentre per il Pd, i senatori Ignazio Marino e Daniele Bosone hanno ricevuto il compito di selezionare gli emendamenti attenendosi all'«orientamento prevalente» nel partito espresso nei 15 punti della mozione bocciata dal Senato il giorno dopo la morte di Eluana Englaro. Il loro non sarà un lavoro facile - seppure coordinato da Finocchiaro, Zanda, Latorre e Dorina Bianchi - visto che l'unico punto su cui probabilmente sono tutti d'accordo è quello delle cure palliative. E infatti sicuramente sarà presentato il maxiemendamento che contiene 13 articoli del ddl Marino sulla terapia del dolore. Sul resto, sull'articolo 2 e l'articolo 5, il cuore della legge, quelli che impediscono di fatto la libertà di cura, siamo purtroppo solo nelle mani di coscienze altrui.

 

 

piccolo pensiero......by clod

 

La mia libertà inizia qundo finisce la tua

la tua libertà inizia quando finisce la mia

 

due righe che porto sempre con me,non ricordo ne da chi ne da dove lo è sentite,e che mi hanno

sempre aiutato a vivere nel rispetto delle persone che ho incontrato lungo la mia strada.

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20 febbraio 2009 5 20 /02 /febbraio /2009 10:06

Voglio ricordare ai  nostri politici quali sono i principi fondamentali della nostra      REPUBBLICA

 

 

 

PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 1.

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 5.

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Art. 6.

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art. 7.

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Art. 8.

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Art. 9.

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Art. 10.

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.

La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

Art. 11.

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

  COMMENTO by clod

Dopo aver letto questi articoli mi sono sentito fiero di essere Italiano,ma ritornando nella realtà mi sono accorto che l’unico articolo che mi fa sentire Italiano  è l’ultimo(art.12).

Se al futuro ,mio,dei miei figli e al futuro di tutti  devo lasciare  solo un tricolore,con tutto il rispetto che ho per la mia bandiera,vale la pena di ritornare a essere partigiani e combattere contro l’invasore.

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15 febbraio 2009 7 15 /02 /febbraio /2009 11:50

 

“L’attribuzione, finalmente, di un significato concreto e incisivo al valore della meritocrazia, della quale è di moda oggi riempirsi la bocca, senza però che finora nel nostro Paese si sia fatto nulla di apprezzabile per promuoverla effettivamente.”

“Il superamento della divisione fra protetti e precari che contraddistingue oggi il nostro tessuto produttivo e che condanna gran parte delle nuove generazioni a una drammatica esclusione da standard elevati di sicurezza e qualità del lavoro.”

Queste due frasi sono tratte da una delle lettere che Pietro Ichino ha inviato al Ministero del Lavoro.





Commento by clod

"Oggi  con la globalizzazione, ci troviamo davanti ad un mostro da sconfiggere, il dominio dell'utile nel rapporto tra i popoli, cioè le regole di mercato su ogni altra considerazione.

La crisi economica  è l'insuccesso di questo modello".

 

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14 febbraio 2009 6 14 /02 /febbraio /2009 19:52

 

Roma, 14 feb. (Apcom) - I segretari regionali di FI-Pdl, Nicola Cosentino, di An-Pdl, Mario Landolfi e dell'Udeur, Antonio Fantini, al termine di un "cordiale incontro" svoltosi giovedì 12 febbraio a Roma, hanno raggiunto un'intesa ritenuta "strategica" e che parte dalle prossime elezioni comunali e provinciali che si terranno a giugno, per proseguire poi in un cammino fatto di programmi e scelte condivise, con l'obiettivo di imprimere, nel solco di una rinnovata cultura bipolare, una svolta vera alle imminenti consultazioni elettorali.

In tal senso e al fine di contribuire a realizzare un quadro di alleanze organico, chiaro e coerente, l'Udeur si impegna ad avviare rapidamente una verifica politica in quegli enti locali, a partire dalla provincia di Benevento, dove tale partito è tuttora in coalizione con il centrosinistra. Anche in questo modo si vuole rendere evidente che in Campania è tempo di cambiare mentalità e metodo di governo della cosa pubblica.

Partendo dalla tutela degli esclusivi interessi delle popolazioni interessate, è improcrastinabile puntare su opzioni programmatiche in grado di avviare lo sviluppo e la ripresa economica di una Regione lasciata per troppo tempo allo sbando ed al non-governo. Dalla Campania può e deve partire l'attenzione per l'intero Mezzogiorno, la cui promozione sociale ed economica è interesse dell'intera nazione. Si tratta di agevolare un processo che non punti solo sul rilancio nominalistico dell'atavica 'questione meridionale' ma che abbia come punto fermo la valorizzazione delle risorse naturali e delle aspirazioni territoriali di cui è dotato l'intero Sud.

E', questo, un tema che accomuna la storia e la tradizione politica sia delle forze che stanno dando vita al PdL sia dell'Udeur e che è solo una delle ragioni fondanti l'alleanza oggi sancita in Campania. La stessa collocazione all'interno del Partito Popolare Europeo comporta la candidatura del Segretario Nazionale dell'Udeur Clemente Mastella alle prossime elezioni europee, nelle liste del Pdl. Oggi - concludono i Segretari Regionali - si apre una rinnovata stagione politica, foriera di importanti novità, che ricadranno positivamente sui cittadini della Campania

ABBIAMO VINTO UN'ALTRA TASSA

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14 febbraio 2009 6 14 /02 /febbraio /2009 16:00

TUTTO FUORI DALLE TASCHE

 

La sinistra da sempre è stata simbolo di alti ideali, formidabili ideologie,
progetti.
Mi ricordo in tempi recenti quando abbiamo attaccato fuori dai balconi le
bandiere della pace, contro ogni guerra. Abbiamo sostenuto che nulla può
giustificare una guerra.
Abbiamo manifestato il nostro dissenso alla politica delle armi, alla
partecipazione a missioni di "guerra" celate sotto al nome della pace, per
arginare il divieto costituzionale di considerare la guerra come strumento di
risoluzione delle controversie internazionali.
Abbiamo sempre difeso le pensioni, le classi più deboli, gli indifesi. Siamo
scesi in piazza per difendere le nostre posizioni e idee.
Volevamo dare una regolamentazione alle coppie di fatto, concedere a loro
quel minimo di garanzia e di diritti.
Contestavamo il governo di centro destra con la forza delle nostre idee.
Accanto a noi, c'erano gli esponenti dei partiti di centro sinistra ora al
governo.
Siamo andati alle elezioni, li abbiamo votati per far si che quelle idee
diventassero realtà.
Ma poi, la piazza è diventata per loro stupida, violenta inascoltabile, le
idee cose
secondarie, accantonabili.
Nei mesi, abbiamo avvertito che quelle idee fondamentali per noi , per la
nostra storia, sono per i partiti della stessa sinistra, superabili e,
forse, le hanno sempre considerate delle semplici sciocchezze.
Il giudizio negativo sulle nostre idee è sempre stato espresso dal centro
destra. La cosa era prevedibile e logica.
La cosa più sconcertante è che oggi, sono proprio i nostri partiti e i
nostri parlamentari a considerarle in questo modo.
E la delusione è davvero forte.
Sentire Franca Rame che dice che vota contro i suoi  ideali per
impedire il ritorno delle destre. La cosa è umiliante.
Questo significa tradire la nostra storia, le nostre idee, il motivo stesso
per cui i senatori della sinistra sono seduti in quella camera.
Voler sostenere che il pericolo della destra vale una guerra (o la
permanenza in una guerra) significa sposare la teoria per cui una guerra è
giustificabile. significa in pratica, sposare la Teoria di Bush & C. che per
anni abbiamo contestato.

Ci vuole coerenza, Cara Franca, se è vero che quello è un voto (in qualche
modo) per la guerra, allora anche tu sarai complice del sangue che si
verserà. Così come la guerra preventiva di Bush il tuo è un voto preventivo
al fine ( poco onorevole) di "evitare" che delle elezioni democratiche
consacrino la vittoria di Berlusconi & compagnia brutta.
Il mio non è un ragionamento di sinistra è mai lo sarà.

Avevamo delle idee, dei valori,da difendere. Oggi l'unico valore che merita
tutela (anche contro le nostre stesse idee) sembra essere l'anti-Berlusconismo. E la cosa
è di una delusione impressionante !!!!!

il governo è sicuramente in crisi, ma la sinistra è evidentemente gravemente
malata del male peggiore.
Ho letto i 12 punti che i nostri rappresentanti hanno firmato. Mai pensavo
che la sinistra potesse cadere così in basso.
Avete tradito i nostri valori, le nostre idee. Ma senza idee e progetti, cosa siete seduti a fare in parlamento?.

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14 febbraio 2009 6 14 /02 /febbraio /2009 11:58
Bambini italiani, i più poveri nella Ue
 
 
Lo rileva l'Istat, problema serissimo e concentrato nel Sud

Uno su quattro, è questa la percentuale dei bambini che vive sotto la soglia di povertà. Nel terzo mondo? No, in Italia, Paese che condivide con la Romania il tasso più alto di minori poveri in tutta l'Unione Europea.
Le rilevazioni sono dell'Istat, che mette a confronto i dati (2006 e 2007) relativi alla povertà nell'Ue, dai quali l'Italia emerge come il paese "più diseguale" e con la "peggiore situazione dell'Europa dei 15".

"Continuiamo a parlare da anni degli stessi problemi senza che nessuno di questi si sia minimamente intaccato con effetti di politiche adottate". È quanto afferma Laura Sabbadini, direttore centrale indagini, condizioni e qualità della vita dell'Istat, che aggiunge: "Il problema della povertà dei minori nel nostro Paese è serissimo, concentrato soprattutto al Sud".

In numeri reali, nel 2007 i bambini in famiglie indigenti erano 1 milione e 655mila. Il 69,3% dei minori poveri vive al Sud, dove spicca la situazione della Sicilia, in testa alla graduatoria con il 37,6%; poi la Basilicata col 30,1% e la Campania con il 27,8%.

A livello europeo, dopo la Romania e l'Italia (con il 25% dei bambini poveri), seguono la Polonia e la Spagna (24%), la Grecia e il Regno Unito (23). I paesi con l'incidenza più bassa sono Danimarca (10%), Finlandia e Slovenia (11), Svezia e Cipro (12).

L'allarme povertà in Italia non riguarda solo i minori. Il 28% delle famiglie non è infatti nelle condizioni di affrontare una spesa imprevista di 600 euro. Una percentuale doppia rispetto alle famiglie svedesi e la metà rispetto a quelle polacche. Siamo all'ottavo posto della speciale classifica.

Secondo l'istituto di statistica gli italiani poveri sono in tutto 7 milioni e 537mila, cioè il 12,8% dell'intera popolazione.
Il problema è destinato ad acuirsi a causa della crisi economica.


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Presentazione

  • : Tutti contro.......!!!! by clod
  • : La pressione dell’omologazione, l’egoismo altrui lo hanno spinto verso la più triste e irreversibile delle scelte Con lui si è chiusa l’epoca degli ideali della società nuova. Ora, in questa fase di passaggio, dove il ricordo di quegli ideali fluttua nell’aria, sta a noi restituire fiato alle travolgenti spinte del secolo scorso.
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