21 aprile 2009
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GINEVRA - La presenza e le parole di Mahmoud Ahmadinejad scuotono la conferenza Onu sul razzismo a Ginevra. Nel suo intervento davanti ai partecipanti al summit, il presidente iraniano ha criticato l'insediamento di un «governo razzista» nel cuore del Medio Oriente dopo il 1945, alludendo chiaramente allo stato di Israele senza però mai nominarlo. Parole alle quali i delegati dell'Unione europea hanno reagito lasciano la conferenza, già disertata da molte delegazioni occidentali. Nicolas Sarkozy ha chiesto all'Unione europea di reagire con «estrema fermezza» al discorso del presidente iraniano. Il presidente francese, «che ha già respinto in altre occasioni le inaccettabili dichiarazioni fatte dal presidente iraniano, condanna duramente questo incitamento all'odio», ha riferito un portavoce dell'Eliseo. La Commissione europea, del resto, aveva annunciato che avrebbe reagito «in modo appropriato» nel caso in cui dalla Durban II fossero arrivate dichiarazioni «inaccettabili». Prima che il presidente iraniano cominciasse a parlare , tre manifestanti travestiti da pagliacci sono stati fatti allontanare dalla conferenza non appena hanno cominciato a urlare «razzista, razzista». Proprio la controversa presenza del presidente iraniano e le perplessità circa il documento finale della conferenza hanno spinto numerosi paesi a disertare questo appuntamento internazionale.
I PAESI ASSENTI E I PRESENTI- Israele, Canada, Stati Uniti, Italia, Germania, Olanda, Svezia ed Australia non partecipano ai lavori, temendo una replica delle manifestazioni antisemite che avevano contrassegnato la precedente riunione delle Nazioni Unite contro il razzismo, nel 2001 a Durban (Sudafrica). I Paesi assenti contestano il documento finale della conferenza e i controversi riferimenti a Israele e alla «diffamazione delle religioni». E certamente le defezioni sono state favorite anche dalla presenza del presidente iraniano, noto per le violente diatribe contro Israele e per aver definito l'Olocausto «un mito».