Primo in Toscana, il tribunale di Prato ha emesso un decreto che segna una svolta nella discussione sul testamento biologico. Il giudice tutelare Salvatore Palazzo ha riconosciuto ad un ingegnere quarantenne residente a Prato, Alessandro Pagnini (nella foto), il diritto di scegliere a chi affidare le sue determinazioni nel caso di un evento che gli impedisse di decidere personalmente. L’ingegnere si è rivolto all’avvocato Maurizio Briganti del foro di Prato, che ha presentato al giudice quello che tecnicamente si chiama "ricorso per nomina amministratore di sostegno" ed una memoria con i motivi della richiesta. La notizia in realtà è di qualche giorno fa ma è passata un po' in sordina.
"Sarà mia moglie l’interprete vivo della mia volontà - ha detto l’ingegnere - al giudice che mi ha ascoltato ho spiegato il perché della mia decisione. Con il provvedimento del tribunale è garantita la mia libertà di scelta, mai vorrei trovarmi nelle condizioni di Eluana con qualcuno che decide ciò che è bene o è male per me. Mia moglie, se un giorno ce ne sarà bisogno, saprà scegliere e stabilire cosa è meglio per me e lo farà nella consapevolezza della mia volontà".
L’avvocato Briganti, e come lui altri colleghi, sono già al lavoro per presentare nuovi ricorsi. Il solco ormai è tracciato dal decreto dell’8 aprile e dal primissimo del tribunale di Modena che cinque mesi fa ha messo un punto fermo sull’esigenza di molti di affermare la laicità.
da La Nazione