Un po’ tutti abbiamo fatto sogni ed in molti abbiamo cercato di catturarli con il comodino e di rinchiuderli nel cassetto, mentre in pochissimi siamo riusciti a non farli volare via. Peccato, qualcuno è anche rimasto mezzo fuori e mezzo dentro, schiacciato nella scorrevolezza delle guide del mobile. Nel caso vi sia capitato, non fateli soffrire, mi raccomando. Due belle botte aggiuntive dovrebbero bastare.
Comunque, sì, magari non un vero e proprio senso di persecuzione, ma di sfiga totale. Volevi fare la cantante? La ballerina? L’astronauta? Il blogger? Ma non ci sei riuscito/a, perché la gente ti sbatteva le porte in faccia, i microfoni gelato si scioglievano all’istante, le scarpe di sbucciavano come banane, lo spazio si rattrappiva e spariva in un tunnel quantistico, le piattaforme dei blog si rifiutavano di farti registrare un account e ti scherzavano con pernacchie e scoregge non appena voltavi le spalle al monitor. Certo, a chi la racconti? La verità, vuoi saperla la verità? Sì?
E’ che non ci hai creduto abbastanza, ecco la verità. Come dici? Volevi fare la ballerina anche se a otto anni pesavi centoventi chili? Ah, allora ritiro tutto. A volte non basta crederci, è vero. Però se non lo accetti, vuol dire che t’hanno già belle che fottuto l’anima